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Journal of the eightysecond day on board

23rd July, 1999

6 metri di mako

Sul peschereccio ci sono salito, squali bianchi non ne ho visti, ma in compenso ho visto mako a metri. Due maschi e una femmina. Il piu’ grande e’ un maschio di 194 centimetri, del peso di circa 80 chili. Un esemplare bellissimo.
I pescatori mi hanno aspettato per aprirlo: lo svuotamento e’ una cortesia che in genere si riserva ai biologi. Io che biologo non sono, credo che questo squalo non mangiasse da molto tempo e probabilmente l’ultimo pasto e’ stato un pesce spatola.


Uno dei 3 mako pescati 
con il conso

Il processo digestivo era andato abbastanza avanti erano rimaste solo spine e pezzi di pelle, i resti dello spatola li hanno riconosciuti i pescatori. Lo squalo doveva avere molto appetito quando ha addentato l’esca. Una bocca spalancata, una tagliola irta di denti appuntiti come artigli, una gola buia, il sapore gustoso di uno sgombro fresco, un morso secco e poi uno squarcio nella gola e una lunga agonia.
La femmina era piu’ corta di una ventina di centimetri e pesava 44 chili (gia’ pulita), il terzo mako era un giovane poco piu’ lungo di un metro, passato quasi inosservato di fronte ai due adulti. Tutti e tre sono stati catturati lo stesso giorno a distanza di poche ore e tutti e tre nella stessa zona. Dove? Alla prossima puntata.

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