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LA SPEDIZIONE

Ancora oggi non si sa quasi nulla degli squali "italiani", e quando accidentalmente se ne avvista uno e' subito notizia: corredata, però, da riprese girate in altri paesi e da interviste a esperti che non hanno mai visto uno squalo vivo in acqua, nel Mediterraneo.
Fino ad oggi l'incontro dell'uomo con lo squalo é stato sempre imprevisto, casuale; nessuna spedizione italiana é mai partita alla ricerca di squali nostrani.
Solo all'estero le grandi produzioni internazionali (National Geographic, BBC, Discovery...) hanno realizzato spedizioni importanti, che con ricerche e filmati hanno aperto vie nuove alla conoscenza del mare. Eppure il Mediterraneo e' abitato da molti giganti del mare...

"OBIETTIVO SQUALI" sarà la prima spedizione a partire alla ricerca degli squali di casa nostra per identificarli, filmarli e fotografarli.

La "mente" della spedizione é Alberto Luca RECCHI che, grazie alla sua ventennale esperienza in mare e con gli squali, é riuscito a mettere insieme know-how, uomini e mezzi.

"Ci avvarremo - afferma Recchi - del contributo di pescatori di ricercatori e di

"Ci avvarremo - afferma Recchi - del contributo di pescatori di ricercatori e di un qualificato staff per le riprese; disporremo delle esperienze fatte in precedenti esplorazioni in altri mari, di moderne tecnologie e.… di tanta, tanta pazienza".

Squalo Bianco Una delle domande ricorrenti è: "Ma nel Mediterraneo ci sono gli squali?" E soprattutto "Davvero il "morte bianca" nuota in queste acque?" Ebbene si: anzi, il piu' grande squalo bianco mai visto al mondo, una femmina di oltre 7 metri, é stato pescato proprio nel Mediterraneo, a Malta.
Da noi in Italia nessuno lo ha mai incontrato in acqua; ma che fosse in passato una presenza costante starebbe a dimostrarlo l'esistenza nei nostri dialetti del termine "squalo bianco".

Certo oggi il grande squalo bianco è rarissimo. Rintracciarlo é una delle scommesse di "Obiettivo squali".
"Cercheremo non solo lo squalo bianco - continua Recchi - ma tutti gli squali, per documentare dal vivo la presenza di questi pesci così inquietanti".
"Obiettivo squali" parte con una spedizione di oltre 3 mesi che perlustrerà il basso Adriatico, lo Ionio, lo Stretto di Messina, il Canale di Malta e il Canale di Sicilia: le zone dove maggiori sono le possibilità di incontrare questi pesci. "Saranno 100 giorni alla ricerca degli squali - dice Recchi - le operazioni, pur pianificate a tavolino, saranno condotte con una certa elasticità, tenendo conto che gli squali sono vagabondi e che per questa "caccia al tesoro" mediterranea non ci sono esperienze da copiare".
"Pastureremo 24 ore al giorno con quintali di sangue e pesce; utilizzeremo una telecamera subacquea, controllata via cavo a distanza e collegata a un monitor di bordo, e una gabbia antisqualo per due persone" continua Alberto Luca.

Per garantire flessibilità alla spedizione "Obiettivo squali" Recchi ha rinunciato a strutture organizzative complesse, fondi pubblici, comitati scientifici e patrocinii. "Il progetto nasce libero, interamente autofinanziato e senza etichette. Il ricavato dalla vendita delle immagini e delle foto costituirà il rientro economico dell'operazione". E anche questa è una novità. La serietà del progetto infatti è garantita dall'occhio delle telecamere e delle macchine fotografiche e dall'impegno dei principali esperti italiani di squali.

E ora comincia l'avventura...


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