Ho ricevuto via e-mail molte domande sulla pericolosita’ degli squali.
D’istinto risponderei che incontrare gli squali e’ bellissimo, e’ uno
spettacolo da godere, anzi una benedizione. Poi mi rendo conto che questo
mio punto di vista non e’ imparziale, visto che ho organizzato una
spedizione per incontrare squali e che per me il rischio e’ non vedere
molti squali (un paio sono comunque gia’ finiti nell’obiettivo).
Comunque tornando alla domanda: "gli squali sono pericolosi?"
Risponderei
"Dipende"
"Dipende dove, dipende come, dipende quando, dipende di quale specie
parliamo etc.."
Gli aspetti da considerare sono molti, esaminiamone solo qualcuno.
Innanzitutto di quale specie di squalo parliamo?
Si perche’ dire squalo e’ un po’ poco, e’ come dire felino e tra i felini
c’e’ il gatto e c’e’ la tigre e solo i primi al massimo rovinano i divani.
Tra gli squali peraltro, "i gatti" sono molto piu’ numerosi delle "tigri":
perche’ tra le oltre 370 specie di squali, l’80% si misura in centimetri e
non in metri. E’ pero’ vero che anche uno squalo di mezzo metro puo’
facilmente dilaniare un polpaccio!
Secondo aspetto importante per valutare la pericolosita’ degli squali: Voi
cosa state facendo mentre lo squalo arriva? State in barca, nuotate, state
in immersione, pescate, pasturate, vedete, non vedete, e’ giorno, e’
notte, c’e’ visibilita’ o acqua torbida etc..
Ognuno di questi fattori modifica, intuitivamente, il livello di rischio.
Terzo, dove siete, in quale tratto di mare?
E’ importante. Un esempio? Alle Bahamas nell’isola di New Providence, le
femmine di carcarini dei Caraibi (Carcharhinus perezi) sono
facilmente avvicinabili, i maschi richiedono maggiori cautele, perche’
molto piu’ aggressivi.
Quarto, quinto e sesto etc…
Insomma ancora una volta il mondo degli squali si rivela complesso e
non si presta a risposte generiche, forse anche per questo e’ così
affascinante.