DATA: 25 aprile 1999
Ore 00:10
del mattino Grazie all’Inmarsat mini-M, un telefono della terza
generazione che Telecom Italia ci ha messo a disposizione, Recchi entra in
Internet e legge le e-mail. E’ il primo contatto satellitare della
spedizione.
Ore 3:20
del mattino. Dopo oltre 14 ore
che pasturiamo senza sosta, il mare sta crescendo vistosamente e l’Aldebaran,
con il motore spento, sale e scende sulla cresta delle onde.
Diego e Marita, che nelle ultime 3 ore hanno fatto il loro turno di
pastura su una pensilina a pelo d’acqua, sono fradici e maleodoranti.
Un vento freddo spazzola il ponte e fischia tra le maglie della gabbia
antisqualo. La radio preannuncia burrasca.
Torniamo a terra.
La nostra attivita’ richiede mare calmo, un po’ di corrente e buona
visibilita’ in acqua, altrimenti tutto e’ inutile e diventa uno spreco di
energie. D’altronde se fosse stata una spedizione semplice Obiettivo
Squali sarebbe durata 10 giorni e non 100!
La quiete dopo la tempesta
in porto a Pescara
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