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DATA: 10 settembre 1999

Un’altra verdesca e’ entrata nell’obiettivo di Obiettivo Squali.

Perlustravamo lentamente con il gommone d’appoggio il ciglio di una secca 12 miglia a scirocco di Lampedusa, in un tratto di mare dove la profondita’ passa bruscamente dai 40 ai 60 metri, in una di quelle cadute che i pescatori chiamano "orli".
Guardavamo attentamente la superficie del mare, piatta come seta, per scorgere ogni movimento, ogni piu’ piccolo segnale. In queste condizioni e’ entusiasmante lavorare in mezzo al mare, ogni istante puo’ riservare sorprese. Infatti…

Improvvisamente distinguiamo due sagome scure lontano, alla sinistra del gommone. Affioravano e poi svanivano sotto il pelo dell’acqua, le seguiva qualcosa di lucido, di tondo e di insolitamente grosso. Su un lato due bitorzoli luccicanti e grandi come palle da tennis spuntavano a mezz’acqua.
Siamo andati a curiosare. Forse sara’ una plastica o una cassetta di legno che naviga a pelo d’acqua vicino a due lattine, abbiamo pensato. Spesso i pesci piu’ strani si riparano sotto gli oggetti piu’ disparati che galleggiano in mezzo al mare. Ogni rifiuto diventa una protezione per i pesci e un territorio da occupare per molte altre creature: d’altronde non e’ facile trovare un tetto in alto mare.
Con la macchina fotografica mi sono dolcemente infilato in acqua e mi sono avvicinato. Solo allora ho riconosciuto le sagome di due grosse tartarughe con i carapaci sovrapposti, una sul dorso dell’altra. Ebbene si, forse si stavano accoppiando. Una situazione insolita cui non avevo mai assistito.

In quel preciso istante dal blu, proprio davanti a me, e’ comparsa la sagoma tanto familiare e in quel momento imprevista: uno squalo.
Poco alla volta ha preso forma, prima il muso, la bocca e la pinna dorsale, poi le due pettorali. Poco alla volta lo squalo prendeva forma attraverso il mio obiettivo. Ero in apnea e la mia preoccupazione era vedere se lo squalo era solo o accompagnato. Stare senza protezione in acqua con uno squalo puo’ essere bellissimo, ma stare in acqua con piu’ squali puo’ essere molto pericoloso.
Sarebbe stata una situazione magica o preoccupante?
Pochi secondi e una magnifica verdesca blu cobalto di quasi 2 metri ha puntato la macchina fotografica, un istante di indecisione di entrambi, uno sguardo reciproco e poi con la stessa flemma con cui e’ arrivata se ne e’ ritornata nel blu. Il tutto sara’ durato 30 secondi, 30 brevissimi e insieme lunghissimi secondi.


Verdesca (Prionace Glauca)
Illustrazione del Dott. Alessandro De Maddalena 

Portero’ con me il ricordo e l’emozione di un incontro inatteso e conservero’ qualche scatto.
Ho continuato per ore ad attendere il ritorno della verdesca, ma non e’ piu’ tornata. Ho anche ripreso a cercare le due tartarughe, ma anche di loro nessuna traccia.

Poi il tempo e’ cambiato ed e’ ricominciata la staffetta tra il maestrale e lo scirocco.

Questo incontro e’ stato deciso dallo squalo, ma cosa lo ha spinto a venire vicino al gommone?
La pastura? La mia presenza in acqua? Il comportamento delle due tartarughe? ? Lo strofinamento dei due carapaci ? Era forse uno squalo guardone?
Chissa’, non lo sapro’ mai. Vorrei rincontrarlo per chiederglielo.

 

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